Nella tua cantina, di recente, siete stati colpiti da FOMO? Niente paura, non si tratta di nessun nuovo batterio che infesterà le viti, ma di un problema che noto spesso in alcuni profili social di cantine.
La FOMO (Fear of Missing Out – letteralmente “paura di essere tagliati fuori”) è una forma di ansia sociale che si verifica quando si è preoccupati di perdersi delle opportunità, delle notizie, qualcosa di importante.
È un fenomeno che è andato sempre più crescendo con l’avvento dei social media, progettati proprio per spingerci a trascorrere connessi più tempo possibile.
Se, lato utente, sono le notifiche il principale strumento per nutrire la FOMO, anche chi gestisce un’attività può esserne colpito, iniziando a convincersi di dover essere presente online su ogni canale possibile e di creare costantemente contenuti per far sì che le persone non si dimentichino di noi.
Così ci si ritrova a popolare le pagine Facebook, i profili Instagram, le pagine LinkedIn di contenuti fatti tanto per “non restare in silenzio”, ma senza un reale obiettivo di marketing o di comunicazione del vino.
Magari ti ritrovi la sera, alla fine della giornata di lavoro, a pubblicare l’ennesima foto del tramonto in vigna, senza chiederti se quel contenuto:
- è utile a qualcuno
- è coerente con il brand
- tratta argomenti utili al marketing
- è informativo, fa divertire o regala un attimo di spensieratezza.
Intendiamoci, non sto dicendo che pubblicare foto della vigna con una frase emozionale sia sempre sbagliato, ma deve essere un contenuto scelto con un obiettivo e, insieme agli altri che pubblicherai, dovrà andare a comporre un piano editoriale equilibrato.
Spesso ciò che spinge a pubblicare costantemente contenuti, anche quando non si ha tempo di fermarsi a fare una pianificazione strutturata, è la paura di restare indietro rispetto ai competitor, di perdere l’attenzione dei potenziali clienti, di venire dimenticati.
Continuando in questo modo, arriva il momento in cui qualcuno chiede conto dell’andamento delle attività social o in cui ci mettiamo a tirare le somme del tempo e delle risorse investite, arrivando a pensare che i social siano una perdita di tempo e che le vendite non compensino gli sforzi.
Il problema però non sono i social media in sé, che sono anzi strumenti utilissimi e fondamentali nelle strategie di vendita e comunicazione, ma nell’aspettativa che imperterriti continuiamo a riporre in loro agendo senza una visione strutturata, senza una strategia di web marketing del vino.
Il primo passo per una presenza efficace sui social
Il primo passo per sottrarsi da questo comportamento dettato dalla FOMO ed avere una presenza efficace sui social della tua cantina?
Smetterla di copiare i grandi brand, che hanno una capacità distributiva diversa dalle piccole cantine, una maggiore notorietà della tua e probabilmente anche più soldi da investire.
Proprio in questi giorni ho avuto un confronto con un piccolo produttore di bollicine che era deluso da una campagna social dove, a fronte di un investimento più importante del solito, aveva ottenuto poche vendite.
Situazione: pagina facebook senza mai alcuna sponsorizzazione, pixel inesistente, bella campagna creata dall’agenzia per una nota rivista e adattata ai social, e via con sponsorizzazioni di post con obbiettivo di raggiungere un sacco di persone.
Risultato: … Come detto prima.
Alle mie prime tre domande:
Target
Le persone raggiunte ti hanno incontrato per la prima volta con questa campagna oppure erano già in contatto con te?
Competenze
Come state allenando il pixel?
Strategia
Qual è il percorso di conversione che avete impostato?
”
Il cliente ha capito che l’errore non risiedeva nello strumento.
Il secondo passo fondamentale
Il secondo è iniziare a studiare! Sì, non c’è altro modo … È difficile, lo so.
Ma è fondamentale per avere le giuste idee e le basi necessarie per confrontarti con il consulente digitale o con l’agenzia. Perché una strategia vincente non può che nascere dal confronto tra lo specialista, che conosce gli strumenti digitali e le logiche che li guidano, e tu che conosci il tuo prodotto, il tuo mercato e il tuo consumatore.
Per iniziare a strutturare le azioni da mettere in campo, puoi iniziare a suddividere le diverse azioni in 4 tappe attraverso le quali condurre il tuo potenziale cliente.
Comprendere come puoi usare questi “nuovi” strumenti nel processo che porteranno le persone a sceglierti e risceglierti diventa fondamentale.
Puoi usare una tabella così composta:
Attract | Consideration | Conversion | Support |
. Attract: attrazione, fase nella quale persone ti scoprono
. Consideration: considerazione, nella quale desiderano ricevere informazioni
. Conversion: conversione, ovvero in quali momento e con che modalità puoi far compiere delle azioni agli utenti
. Support: ovvero supporto, cioè come potranno parlare con te le persone se hanno problemi, o raccontare che si sono trovati bene?
In realtà, il processo difficilmente è così lineare: le persone si muovono avanti e indietro più volte all’interno di questo percorso prima di diventare clienti, ma questa schematizzazione può aiutarti a iniziare a prendere consapevolezza degli obiettivi che vuoi raggiungere e delle azioni da mettere in campo.