E’ vero che siamo nel 2021 e la tecnologia continua a fare passi da gigante, ma la macchina del tempo per tornare indietro nel passato non esiste ancora e così nemmeno la bacchetta magica per rendere le precedenti attività produttive anche nel futuro. Quel che esiste, però, sono nuovi strumenti che se ben utilizzati possono esser utili come i social per vendere vino.
Bastano solo i social per vendere vino?
La risposta è no! E dirai, ma come, mi hai appena detto che possono aiutarmi a vendere vino. Certo lo possono fare, ma non da soli. C’è bisogno che l’attività su questi NUOVI strumenti sia supportata da una strategia digitale di marketing del vino ben più ampia.Perché NUOVI se esistono ormai da parecchi anni? Perché i social, come Internet in generale, sono in continua mutamento e ciò che era valido fino a qualche anno fa, non lo è più ora. Facciamo un esempio. Facciamo finta che la macchina del tempo, sopracitata, esista e si possa tornare al 2015. Il mondo digitale era ben diverso: ad esempio le stories, divenute uno strumento della quotidianità della maggior parte delle persone, esistevano solo su Snapchat. La connettività non era accessibile a tutti. I video messaggi e le videochiamate del quale, oggi, non possiamo fare a meno erano strumenti agli albori. Un mondo, insomma.
Questo Amarcord non è per dire cosa fosse meglio o peggio, piuttosto per far comprendere quanto il mondo continui a progredire e quanto sia necessario restare al passo non percorrendo la strada più breve, ma quella più efficace. Questo significa abbandonare le credenze o le soluzioni preconfezionate. Non servono, non bastano, non aiutano!
Non serve pubblicare post all’ORARIO GIUSTO, non basta pubblicare contenuti in tendenza o lanciarsi in “nuovi” strumenti come i Podcast, da sole non possono aiutare! Nemmeno lanciarsi in un’attività di di wine influencer o almeno credere sia un’attività di influencer marketing regalare bottiglie ad un semisconosciuto ti farà vendere più vino regolarmente.
Gli strumenti sono cambiati e continuano a cambiare. Prendiamo il caso di Facebook e del nuovo aggiornamento. Se nel 2012 bastava pubblicare una foto per ricevere visibilità, oggi non è più così. La porta organica dei contenuti (ovvero quei contenuti non sponsorizzati) è scesa vertiginosamente e con il nuovo algoritmo è destinata a scomparire. Solo i contenuti contenenti “notizie originali” potranno contare ancora su una piccola massa critica. La stessa cosa vale anche per Instagram della tua cantina, dove i contenuti non a pagamento bene che vada raggiungono il 5% del proprio pubblico.
Instagram, di fatto, è nuovo grandissimo centro commerciale, un insieme di vetrine, nel quale è necessario differenziarsi per far sì che le persone possano scegliere i nostri vini piuttosto quelli dei nostri competitors.
Instagram, di fatto, è nuovo grandissimo centro commerciale, un insieme di vetrine, nel quale è necessario differenziarsi.
Rendere i social produttivi
Per far sì che i social possano aiutare in ottica commerciale, prima di tutto, è fondamentale che vengano contestualizzati in un piano strategico generale. Che deve partire sui valori espressi dal brand, sui clienti già presenti e sugli obiettivi da raggiungere all’interno della strategia di marketing aziendale.
Solo in questo contesto inserire contenuti sui social può esser efficace, contenuti naturalmente sponsorizzati. Se da un lato i nuovi algoritmi stanno eliminando la reach organica, dall’altro stanno dando la possibilità a tutti di utilizzare l’advertising in modo consapevole, attraverso semplici corsi.
Oggi, importante è la capacità di integrare nel percorso di acquisto del cliente gli strumenti che avvicinino le persone al nostro brand. Non basta un calendario editoriale basato su un solo canale, ma bisogna dar valore alla vigna digitale curando ogni filare accuratamente. Sperare di vendere vino sui social quando i nostri prodotti non sono conosciuti nemmeno a 60 chilometri di distanza ha poco senso.
Se si è già ben conosciuti allora le attività di social media marketing e web marketing possono accelerare l’ottenimento di risultati, altrimenti bisogna pensare a lungo termine, iniziando ad utilizzare gli strumenti adatti per creare un business.
Continuare a scegliere soluzioni proficue nel passato, ma inefficaci oggi, non è mancanza di risorse, bensì pigrizia!