Presi dalla voglia di riempire un buco, un calendario o da chissà quale altra forza oscura sconosciuta (se sei un’agenzia spero non sia il contratto a spingerti a farlo solo per mostrare che hai pubblicato), la tendenza è quella di pubblicare senza sosta. Architettare nuove posizioni impossibili per il tuo vino (n.b. se lo fa Stefano Quaglierini piace perchè è il suo stile, se lo copi fai una cagata) non fa altro che renderti sempre meno visibile agli occhi del consumatore annoiato che spollicia il feed.
Essere social e stare sui social sono due azioni ben diverse.
Ci sono tanti esempi di persone portate ad una normale empatia (anche con la telecamera dello smartphone) che, con costanza e impegno, si stanno ricavando uno spazio nella mente degli utenti.
Vedi Paolo Nenci, Francesca Bardelli Nonino, Gianluca Morino e tanti altri ragazzi e ragazze, spesso giovani.
Queste persone hanno capitalizzato al meglio il concetto di personal branding. Il personal branding è una strada che ti permette di non investire denaro in delivery del contenuto, ma che ti obbliga a dedicarci molto tempo e te la consiglio se sei una persona social anche nella vita normale.
Ma se non lo sei, sforzarsi di esserlo e scimmiottare qualcun altro non fa che peggiorare le cose.
E ahinoi, qui di casi ce ne sono tantissimi.
E’ cambiato tutto e lo ripeto da più di un anno se mi segui in articoli, podcast, video, stories…e forse te ne stai rendendo conto da Google Analytics, dalle piattaforme e dai loro algoritmi: continuare ad applicare formule obsolete non ti permetterà mai di capire se questi strumenti vengono utilizzati dai tuoi potenziali clienti
Sì, AGENTI, RISTORATORI ED IMPORTATORI, anche loro li usano, ma quali e in che modo possono essere realmente utili?
Ecco UTILE è la parola su cui metterei l’accento.
Se posso darti un consiglio è questo: soffermati a pensare al tuo prossimo post e capisci se davvero c’è utilità in quello che stai per pubblicare.
Altri tips che posso darti per non sparire da strumenti importanti ma, al tempo stesso, per sollevarti dall’obbligo di una pubblicazione convulsiva e senza senso sono:
Dai più spazio alle azioni offline: spesso vedo bellissime iniziative che al massimo hanno due stories (fatte di fretta ) e forse la pubblicazione di un post Instagram. No! Parlane, mettile in risalto!
Condividi i premi ed i riconoscimenti, SPIEGALI, parlane ciclicamente, sono interessanti e migliorano la tua reputazione
Parla dei tuoi clienti: di bottiglie ed etichette è pieno il web…pensa a chi ti ha già dato fiducia e descrivi che persona è, il suo acquisto, la sua soddisfazione. Ricorda, oggi il prodotto è diventato STORYTELLING.
Alla prossima!